
Le ragioni di questo gruppo di ricerca
Obiettivi del gruppo di ricerca:
Gli obiettivi di un gruppo di ricerca di insegnanti sui temi di fascismo, antifascismo e Resistenza in Italia si concentrano sul migliorare la didattica della storia contemporanea e sul promuovere la cittadinanza attiva e consapevole tra gli studenti. 🇮🇹 Obiettivi chiave Un gruppo di ricerca per docenti può porsi i seguenti obiettivi: Approfondimento storiografico e metodologico: Mantenere aggiornata la propria conoscenza sui dibattiti storiografici più recenti. Questo include lo studio di nuove fonti, l'analisi critica di approcci interpretativi come quello della "guerra civile" e il confronto con le dinamiche di altri regimi totalitari. Produzione di materiali didattici: Creare e condividere risorse originali e innovative, adatte ai diversi gradi scolastici. Possono essere unità didattiche, percorsi multidisciplinari, mappe interattive (es. Google My Maps per i luoghi della memoria), analisi di fonti primarie (documenti d'archivio, testimonianze orali) e secondarie (articoli, saggi). Sperimentazione didattica: Testare in classe nuove metodologie, come l'uso di film, documentari, fumetti, podcast o l'approccio laboratoriale. L'obiettivo è rendere la storia del fascismo e della Resistenza più accessibile e stimolante per gli studenti, collegandola alla loro realtà e alle loro esperienze. Un esempio è l'utilizzo di "escape room" a tema storico per sviluppare il pensiero critico. Connessione con il territorio: Valorizzare la storia locale. La Resistenza non è un fenomeno astratto, ma ha avuto luoghi, protagonisti e dinamiche specifiche in ogni città e paese. Un gruppo di ricerca può organizzare passeggiate storiche, visite a luoghi significativi e ricerche su personaggi e eventi legati al proprio territorio. Educazione civica e alla memoria: Insegnare il fascismo e l'antifascismo come strumenti per comprendere i meccanismi del consenso, della violenza e della libertà. L'obiettivo finale è far sì che gli studenti riconoscano le radici democratiche della Costituzione italiana nella lotta di Liberazione e sviluppino uno spirito critico verso i fenomeni neofascisti e le derive antidemocratiche nel presente. Esempi di progetti pratici Percorsi tematici: Creare percorsi su temi specifici, come il ruolo delle donne nella Resistenza, la propaganda fascista nella scuola, o le vicende del confino politico. Ricerca-azione: Un gruppo di insegnanti può condurre una ricerca in classe, ad esempio raccogliendo testimonianze dirette o analizzando documenti inediti conservati negli archivi locali, trasformando gli studenti in piccoli storici. Collaborazione con istituti storici: Il gruppo può lavorare a stretto contatto con gli Istituti storici della Resistenza locali e nazionali, che spesso offrono supporto, consulenza e accesso a ricche banche dati e archivi.
Iil gruppo di ricerca si avvarrà dell’aiuto di straordinari esperti di settore che accompagneranno i docenti nel loro percorso lavorativo, migliorandolo attraverso incontri online creati appositamente per monitorare la loro attiva partecipazione.
Gli esperti e le tematiche affrontate:
Sonia Barison: archivista, membra di Italia Nostra, ex dirigente Assessorato all’Istruzione della Regione Veneto. Storica da sempre ricercatrice e antifascista
Costruire percorsi didattici, giochi e moduli per insegnanti al fine di valorizzare il sacrificio dei coloro che credevano e credono nei valori della nostra Repubblica. Quindi un gruppo di ricerca sulla resistenza e l'antifascismo senza dimenticare la storial fascismo stesso
Ricerca e scambio
la ricerca e o scambio continuo fra insegnanti sul tema e la realizzazione di attività in classe
Formazione
Tra le principali tematiche affrontate, ci sono: Le origini del fascismo e la costruzione della dittatura, con un focus sulla violenza squadrista. La vita sotto il regime, inclusi aspetti come la propaganda, la cultura, la scuola e il razzismo di Stato. La Resistenza, con un'attenzione particolare alle diverse anime (militare, civile, femminile) e al suo ruolo fondativo per la Repubblica italiana. L'antifascismo, inteso non solo come lotta armata, ma anche come movimento culturale e politico. La Costituzione italiana, come risultato e punto d'arrivo dei valori della Resistenza
Metodologia
Si propone di utilizzare le pratiche della public history, che “invita gli storici a lavorare insieme a pubblici diversi, condividendo, non semplificando, la complessità del ragionamento storico, portando le persone ‘dentro’ quella stessa complessità con iniziative che mirino a renderle partecipi della scrittura della storia” (E. Salvdori, presidente dell’ Associazione Italiana Public History), Tale scelta non implica una contrapposizione allo studio tradizionale della storia di questo particolare periodo, ma si propone piuttosto di contrastare gli “abusi della storia”, il suo utilizzo strumentale, finalizzato al mero intrattenimento o alla manipolazione ideologica. Se l’approccio storiografico tradizionale – fondato in modo più o meno esplicito sull’assunto che un pubblico di discenti passivi debba formarsi su contenuti trasferiti attraverso l’ascolto di lezioni di cui i docenti sono gli esclusivi attori – in questo progetto l’utilizzo delle pratiche di public history consentirà soprattutto di mettere in primo piano il metodo partecipativo e la multidisciplinarietà. Infatti l’aspetto innovativo della public history, rispetto alla semplice divulgazione o "buona comunicazione" della storia, consiste nel coinvolgere direttamente diversi pubblici in attività di condivisione e di scrittura della storia. Tuttavia occorre ricordare che “la storiografia quando ha un valore civile non consola, bensì pone domande, e probabilmente è anche per questo che nonostante tutti dichiarino di amare la storia, di provare per essa un interesse quasi morboso, poi tengono la storiografia a distanza (D.Bidussa, Dopo l’ultimo testimone, 2009). Questo implica, da un lato, un’ ottima conoscenza del metodo di ricerca storica, dall’altro la capacità dialogare e mediare con istituzioni, enti, gruppi, comunità e portatori di interesse, organizzare iniziative che promuovano il loro coinvolgimento oltre che conoscere i nuovi media e i principali strumenti dell'ambiente, costruito dalle informazioni, in cui viviamo la nostra esperienza di vita quotidiana (L.Floridi, Pensare l’infosfera, 2020) Pertanto per rendere la storia della Resistenza più accessibile e coinvolgente il gruppo di ricerca individuerà pratiche educative che prevedano l’utilizzo di: • fonti (documentarie, orali, iconografiche) presenti negli archivi, nelle biblioteche, nei musei per rendere la storia più accessibile e coinvolgente; • testimonianze orali, fotografie e memorie di comunità; • toponomastica, segni, monumenti e luoghi della memoria specifici; • attività teatrali e di drammatizzazione di eventi legati alla Resistenza dopo il 25 luglio del 1943 e l’8 settembre del 1943 con l’armistizio.