
Il Polo Europeo della Conoscenza ha individuato nella pedagogia Freinet e delle scuole attive numerosissimi strumenti per la promozione dell’inclusione educativa, della partecipazione dei discenti marginalizzati e per la partecipazione sociale.
Il 18 ottobre si è svolta la giornata studio con Philippe Meirieu ha rappresentato un importantissimo traguardo nella formazione di docenti ed educatori e nella promozione della loro consapevolezza in quanto promotori di una cittadinanza attiva, solidale e inclusiva. L’intervento formativo del grande pedagogista francese ha messo i partecipanti di fronte ad importanti riflessioni rispetto al ruolo sociale del docente. La giornata si è strutturata con un primo intervento in plenaria sul ruolo degli insegnanti per la democrazia e poi è continuata con gruppi di lavoro facilitati da esperti. I gruppi hanno discusso, e successivamente esposto le proprie riflessioni, su tematiche quali: il ruolo del digitale nelle scuole e nella società; scuola come istituzione oppure scuola come servizio a domanda?; spazi di libertà pedagogica e di azione dell’insegnante; i fondamenti delle cultura della scuola in un mondo globalizzato.
L’evento di formazione è stato realizzato grazie ai fondi del programma Erasmus+ per la mobilità degli adulti ed ha visto il patrocinio del Comune di Verona, che ha voluto concedere le sale del palazzo della Granguardia.
«Oggi molti pensano ad un’educazione affidata completamente al digitale. Altri pensano che gli insegnanti debbano essere al servizio dei genitori, diventati ormai clienti della scuola. Altri ancora vogliono che gli insegnanti si propongano obiettivi legati solo all’economia. Ovunque in Europa gli insegnanti sono sempre più controllati, soggetti a protocolli standardizzati che dovrebbero applicare meccanicamente nei confronti degli alunni; sono sempre più valutati e spesso anche messi in concorrenza tra loro. La professione dell’insegnante perde così quella preziosa identità che la rende così essenziale allo sviluppo delle nostre società democratiche. Le sfide che abbiamo di fronte esigono che, contro questi movimenti, la professione dell’insegnante sia presa in considerazione nella sua dimensione specificamente umana, sia pedagogica che politica. L’insegnante non è solo un trasmettitore di saperi, è colui che guida ogni allievo a interiorizzare l’esigenza di precisione, esattezza e verità. È anche colui che, nel rispetto dei percorsi individuali, permette a tutti di condividere gli stessi saperi e di “fare società”. Il futuro delle nostre democrazie è dunque nelle loro mani. Ma oggi è ancora possibile esercitare questo ruolo? E se sì, come?» Philippe Meirieu

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